SIFO: sviluppo e attività scientifica

 

Simona Serao Creazzola

Presidente SIFO

 

Si avvicinano, proprio mentre questo numero del Bollettino SIFO è in corso di pubblicazione, le elezioni SIFO che porteranno alla definizione di un nuovo Consiglio Direttivo (CD) che dovrà governare, adiuvato dal Collegio dei Sindaci e dal Collegio dei Probi Viri, la nostra Società Scientifica per il prossimo quadriennio 2020-2024. Come d’abitudine, subito dopo l’insediamento del nuovo CD, saranno individuati, al suo stesso interno il Presidente, il Vice Presidente, il Segretario e il Tesoriere nazionali. Seguiranno le votazioni regionali per il rinnovo dei Segretari e Consiglieri eletti nelle singole Regioni, tutti costituenti il Consiglio Nazionale.

A conclusione di questo quadriennio, mi sembra utile tracciare un bilancio delle linee di azione portate avanti dalla SIFO, disegnare un quadro di dove la Società si trovi oggi con uno sguardo al domani.

La Mission di SIFO, da sempre, ha come caposaldo lo sviluppo ed il coordinamento dell’attività scientifica e la crescita morale e culturale, nel rispetto dei principi etici di deontologia professionale, ed è rivolta a promuovere:

  • l’attività di ricerca nell’ottica di contribuire all’acquisizione di conoscenze finalizzate a migliorare la qualità dell’assistenza e la salute dei pazienti;
  • l’attività di aggiornamento professionale, come percorso di formazione permanente, all’interno della propria attività professionale;
  • l’attività stessa di formazione permanente;
  • lo sviluppo di conoscenze professionali e di competenze con l’acquisizione di abilità cliniche, tecniche e manageriali, funzionali ai bisogni aziendali ed all’evoluzione dei ruoli professionali;
  • la formazione “post lauream” in collaborazione attiva con l’Università, secondo una programmazione condivisa e accreditata;
  • la rete nazionale di collaborazione tra i Soci nel rispetto dell’etica professionale e della continuità generazionale.

 

Un traguardo fondamentale per la SIFO è rappresentato dall’accreditamento come Società Scientifica abilitata (“Legge Gelli”): dal novembre 2018, la SIFO è, infatti, inclusa nell’elenco delle società scientifiche accreditate, che avendo superato la valutazione del Ministero della Salute, sono abilitate a produrre linee guida, cui i medici e gli altri operatori sanitari dovranno attenersi nello svolgimento della propria attività.

Nello stesso anno, sebbene non richiesto dalla norma per le Società Scientifiche, la SIFO si è dotata di un Codice Etico, ispirato a principi di legalità, onestà, integrità morale, correttezza, trasparenza, imparzialità ed è stato, di conseguenza, nominato il Comitato Etico della Società.

Nell’ambito dell’attività scientifica, Il Dipartimento Scientifico della SIFO, in stretta connessione tra i settori di ricerca, formazione e qualità, ha intrapreso azioni di miglioramento mirate con il fine di supportare più efficacemente le progettualità societarie. Ha promosso e gestito, insieme al Consiglio Direttivo ed al Settore Qualità, le giornate della programmazione annuali, che hanno rappresentato un appuntamento importante per la condivisione delle proposte progettuali ed il rafforzamento degli obiettivi nell’identità societaria.

Dal punto di vista della formazione, sono stati realizzati 85 corsi residenziali con provider SIFO, per un totale di più di 1.800 partecipanti, oltre a 16 progetti FAD. I patrocini concessi sono invece stati più di 450.

L’attività di ricerca ha visto realizzarsi 16 progetti, equamente suddivisi, tra progetti di ricerca, attività di survey e progetti editoriali.

Tra i progetti, che maggiormente esprimono la potenzialità della rete SIFO, voglio ricordarne alcuni, in ordine cronologico, di notevole impatto e rilievo.

Il Progetto SIFO-Fare, che ha visto la SIFO aprire e condurre il dibattito sugli acquisti in sanità, in partnership con i Provveditori ed in sinergia con tutti gli altri stakeholder nazionali, affrontando la problematica e proponendo soluzioni attraverso azioni diverse, dalla formazione universitaria, agli eventi formativi itineranti, alla produzione di tre testi di riferimento, frutto del Gruppo di Lavoro della rete SIFO.

Il Progetto FarmaPer che, in convenzione con la Bocconi, si pone l’ambizioso obiettivo della costruzione di un sistema di performance management per lo sviluppo della farmacia e del farmacista delle Aziende Sanitarie; il progetto amplia il raggio di azione della rete dei soci SIFO e mira a coinvolgere tutta la comunità dei farmacisti delle aziende sanitarie per raggiungere un importante obiettivo essenziale per la definizione e la valorizzazione del contributo professionale del farmacista.

Il Progetto, condotto in collaborazione con Cittadinanza Attiva, per il “monitoraggio civico delle Farmacie Ospedaliere, Focus sulla distribuzione dei farmaci”, ha coinvolto la rete dei soci SIFO per un feedback sugli aspetti organizzativi e le relative criticità ed ha ‘aperto le porte’ di 69 Strutture Complesse di Farmacia Ospedaliera, distribuite su tutto il territorio nazionale, ai cittadini osservatori. Il Rapporto, esitato da questo progetto, illustra come i cittadini apprezzino il lavoro svolto dalle Farmacie Ospedaliere e riconoscano che il Farmacista delle Aziende Sanitarie, insieme alle altre figure professionali, quali infermieri e medici, sia sempre di più un punto di riferimento per il cittadino, in particolare per la garanzia di accesso alla cura in equità.

Numerose collaborazioni e sinergie sono state attivate e/o portate avanti da SIFO, in questi anni, con le Associazioni di Pazienti, le Associazioni di Categoria, le Società Scientifiche di ambito sanitario e con le Istituzioni. Oggi la SIFO viene chiamata a contribuire, con il suo bagaglio culturale e professionale, ai principali tavoli di interesse delle Istituzioni per affrontare problemi di fondo ed emergenti; basti pensare a titolo di esempio, al Tavolo Nazionale sull’HTA Dispositivi o a quello sulla Farmacia dei Servizi, al GDL sulle Antimicrobicoresistenze, o ancora, in questi giorni al gruppo di lavoro permanente dell’ISS per l’emergenza del virus SARS-COV-2.

Sono state, inoltre, potenziate due importanti strutture tecnico consultive previste dal Documento di Organizzazione Funzionale 2016-2020: l’Osservatorio Nazionale ed il Laboratorio di HTA.

L’Osservatorio Nazionale è lo strumento a servizio dell’obiettivo dell’unitarietà dell’assistenza farmaceutica che la SIFO, ormai da un decennio, mette al primo posto del proprio documento programmatico. Esso mira a valorizzare la rete dei soci SIFO e ad attestarla, quale riferimento, per gli altri stakeholder della salute, a livello nazionale, per l’organizzazione dell’assistenza farmaceutica e per il monitoraggio dell’accesso contro le diseguaglianze. L’Osservatorio Nazionale è stato potenziato, con l’idea di portare a sistema questo strumento, dotandolo di una infrastruttura tecnologica importante a seguito di Convenzione con il CINECA e, nel giro di pochi mesi, tutti i soci potranno loggarsi per poter partecipare alla redazione di un rapporto annuale, inizialmente per aree tematiche, sull’organizzazione dell’assistenza farmaceutica in Italia.

Il Laboratorio HTA SIFO persegue la finalità programmatica della SIFO di diffondere i principi dell’HTA, al fine di affermare e definire un ampio spazio per i farmacisti delle Aziende Sanitarie, a supporto delle scelte e dei comportamenti dei decisori, a tutti i livelli dell’assistenza sanitaria. Lo sviluppo del progetto HTA SIFO ha visto il rafforzamento della sua struttura, con una composizione multidisciplinare di alto livello e prestigio, nonché il potenziamento dell’attività formativa in tutta Italia con l’obiettivo di strutturare la rete delle competenze SIFO, in ambito HTA, sul territorio nazionale.

Sul fronte dell’editoria è stata mantenuta l’indicizzazione del Giornale Italiano di Farmacia Clinica sull’ International Pharmaceutical Abstracts (IPA), EMBASE/Excerpta Medica e SCOPUS, con H index = 7. L’indicizzazione e inclusione su Medline/PubMed è di prossima sottomissione ed è tra le priorità della Società.

Sul Bollettino e sul GIFC sono stati pubblicati numerosi contributi, riassunti nelle tabelle sottostanti:




Il Congresso Nazionale annuale della SIFO, negli ultimi anni, ha visto crescere in modo esponenziale la presenza delle Istituzioni, il numero degli iscritti ed il numero dei partecipanti in generale, esprimendo sempre più un alto livello di contenuti scientifici. Il Congresso Nazionale, giunto nel 2019 alla sua quarantesima edizione, esprime oggi una Società Scientifica autorevole, nel pieno della sua maturità e consapevolezza, e rappresenta il momento annuale più importante d’incontro e confronto d’interno, nonché un imprescindibile appuntamento con gli altri stakeholder della salute; un laboratorio importante per la ricerca e la proposta di soluzioni efficaci per affrontare le sfide che si pongono al nostro SSN, sia oggi, che ancora stentiamo ad uscire da una delle più gravi crisi economiche della nostra storia, sia per il futuro.

Il fil rouge di tutte queste attività è la condivisione, il fare rete, sempre in una visione di armonizzazione e miglioramento delle prospettive per la professione del Farmacista Ospedaliero e Territoriale, nei diversi ambiti che caratterizzano la sua professione.

Ciò che non è possibile mostrare in poche righe e con i numeri sopra esposti, sono i profondi cambiamenti intercorsi, non solo nella nostra società, ma anche nella nostra professione e nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN), che con un alto grado di innovazione, resilienza e capacità di fare rete siamo stati capaci di affrontare.

La trasversalità delle funzioni del farmacista delle Aziende Sanitarie lo rende oggi centrale ed imprescindibile in tutti i percorsi e processi che riguardano il farmaco ed il dispositivo medico; le responsabilità del Farmacista delle Aziende Sanitarie sono oggi aumentate, con l’ampliarsi del raggio d’azione delle sue funzioni, con l’aumentare delle attività e degli impegni che è chiamato ad assumere.

Le responsabilità che ci assumiamo e i compiti che svolgiamo vanno, tuttavia agganciati ad una visione, se vogliamo davvero che gli orizzonti si amplino; una visione che comprenda la consapevolezza piena del sistema complesso, una visione condivisa e realmente integrata con gli altri stakeholder della salute.

Condividiamo, infatti, una stessa identità per il fatto stesso di condividere uno spazio comune, quello del SSN, per questo è necessario, e, direi imprescindibile, condividere consapevolezza e visione.

La vera sfida, per la nostra professione, forse oggi è assumere una responsabilità più grande; la responsabilità di ricercare e proporre una visione per contribuire concretamente a continuare a garantire la tutela della salute di tutti; la responsabilità di essere driver di salute, partendo proprio dalla visione del nostro ruolo, auspicabilmente in un sistema che si compatta e si struttura per andare avanti, mantenendo la propria vocazione universalista; la visione di un ruolo non gregario, ma che trova, nella consapevolezza di sé, la voglia e la forza per proporre soluzioni e per indicare strade da percorrere.

Occorre ripartire da ciò che interessa tutti noi e non sempre pensando tocchi agli ‘altri’, a quelli che lavorano altrove e sono coinvolti direttamente nei grandi processi e nelle grandi decisioni. La nostra è una professione di servizio, sin dalla nascita è stata al servizio della tutela della salute, a partire dagli albori preistorici nella ricerca dei rimedi dall’ambiente naturale circostante; ma, ci aiuti a pensare che la Legge 833/78, istitutiva del SSN, identifica il servizio farmaceutico come strumentale al diritto alla tutela della salute, sancito dall’art.32 della Costituzione!

La professione del farmacista delle Aziende Sanitarie possiamo dire abbia oggi una dimensione di programmazione, una dimensione organizzativo-gestionale ed una dimensione clinica. Queste dimensioni sono andate sviluppandosi progressivamente insieme allo sviluppo del SSN stesso. Esse si realizzano attraverso la trasversalità dell’interazione multidisciplinare con gli altri professionisti della salute, che ha sempre improntato il nostro agire professionale, ma oggi rappresenta il connotato, forse determinante, della nostra azione all’interno del sistema.

Il farmacista nelle Aziende Sanitarie svolge e dovrà sempre più svolgere, infatti, un ruolo di connessione di sistema che contribuisce a produrre valore di sistema e quindi ricchezza in ambito sanitario.

Senza dubbio, le attività che il farmacista è chiamato a svolgere sono sempre più numerose e coprono direttamente o indirettamente tutti gli ambiti del percorso assistenziale del cittadino, si connotano, particolarmente, per la stretta interconnessione con le attività degli altri attori della salute. Sempre più, nei percorsi assistenziali, non è, tuttavia, possibile tracciare una linea netta tra le attività e i ruoli dell’uno e dell’altro professionista ed operatore, ma anche del cittadino stesso, primo attore della sua salute.

Voglio contestualizzare.

Nell’area della programmazione, abbiamo bisogno di interagire sempre più con le Direzioni strategiche per l’individuazione e la prioritizzazione degli interventi e per fornire strumenti di analisi e valutazione per la definizione dei bisogni e per l’individuazione delle criticità e delle risposte.

Nell’area del management, abbiamo bisogno di svolgere la nostra attività di organizzazione e gestione della Assistenza Farmaceutica, in modo sempre più trasversalmente integrato.

Nell’area clinica, abbiamo bisogno di creare maggiori sinergie, a supporto dei clinici ed a fianco dei pazienti, dalla riconciliazione alla dimissione ed alla gestione domiciliare, quali esperti del farmaco e del dispositivo medico.

Come farmacisti delle Aziende Sanitarie, possiamo continuare a lavorare sul miglioramento e sul rafforzamento delle nostre conoscenze, sull’ampliamento e consolidamento delle nostre competenze e sulla qualità delle prestazioni che offriamo; dobbiamo farlo per consolidare le nostre realtà e per offrire un migliore servizio al sistema.

Le nostre risorse, messe in campo tutti i giorni, con i nostri colleghi, sono reali e ben presenti. Sono queste stesse risorse che ci permettono di essere una Società di riferimento, in ambito nazionale, e talvolta internazionale, che si propone obiettivi, seppure ambiziosi, che ci pongono a stretto contatto con le evoluzioni e le priorità dei vari assetti organizzativi del SSN, in armonia con gli obiettivi di maggior rilievo per la professione e per la Sanità, dettati dalle Istituzioni.

Ciò che, infine, deve emergere, con chiarezza e senza dubbio alcuno, è il senso d’impegno, di messa a disposizione dei Cittadini e delle Istituzioni, del nostro sapere, delle nostre competenze, ciascuno con il proprio contributo.

Confidiamo, con il nostro impegno quotidiano ed il lavoro della Società Scientifica, di aver condiviso la visione di come l’assistenza farmaceutica possa, sempre più, contribuire al rafforzamento ed alla tutela del SSN, mettendo al centro il diritto alla salute e cogliendo, nelle sfide, le opportunità per una rafforzata consapevolezza della propria mission, all’interno del sistema.

È necessario, tuttavia, per proseguire su questa strada, mantenere consapevolezza delle proprie attitudini, capacità ed obiettivi, capacità di leggere il contesto nella sua complessità e individuare le priorità, condividere problemi e soluzioni reali, partendo dalla quotidianità.

Fare lobby positiva nell’interesse non solo della nostra categoria professionale, ma principalmente del SSN, partendo dall’impegno a comunicare efficacemente, innanzitutto, con i nostri colleghi farmacisti che lavorano in tutte le sedi e dimensioni della nostra professione.

I tempi sono maturi per pensare, praticare ed assicurare l’assistenza farmaceutica come un “unicum” che si declina attraverso i diversi momenti, dimensioni e setting di cui la nostra professione è capace; ovvero, abbattere i silos anche all’interno della nostra professione.

Inoltre, non solo nelle realtà più avanzate e virtuose, ma dovunque, dovremmo imparare sempre più ad ‘uscire dalle nostre farmacie’, interconnettendoci maggiormente con tutti gli stakeholder, a partire dal cittadino, creando e partecipando a reti, PDTA, commissioni, tavoli di lavoro, unità specializzate, focus group. Dove? Nelle nostre regioni, nelle nostre aziende, nei reparti, negli ambulatori, nelle UCCP, nelle residenze sanitarie assistite, nelle strutture sociosanitarie municipali.

Aumentiamo la capacità di ascoltare ciò di cui l’Organizzazione ha bisogno, quali sono le reali criticità ostative all’espletamento del nostro ruolo, nelle nostre realtà.

Una volta individuate, dobbiamo però riuscire a saperle rappresentare efficacemente, e quindi, con coraggio e determinazione, farci ascoltare.