Giudizio sospeso sull’AIFA

Arturo Cavaliere

Presidente SIFO

presidente@sifoweb.it

La stesura di questo editoriale avviene nel giorno successivo alle annunciate dimissioni del presidente Giorgio Palù e non si può non associare la consuetudine del “caffè sospeso” – tipica usanza campana di benevolenza antica – nell’esprimere un giudizio dopo l’ennesimo colpo di scena che ancora una volta porta alla situazione di stallo in cui versa l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).

In un periodo di luci e ombre, la nota indubbiamente positiva al momento è la presenza delle colleghe regionali farmaciste che certamente rappresentano un baluardo di avanguardia competente, ma che purtroppo sembrerebbero essere schiacciate nella Commissione Scientifica ed Economica del farmaco (CSE) in una cornice di un dipinto dove prevalgono le tinte in chiaroscuro.

Insomma, devo essere sincero: la tanto auspicata riforma dell’AIFA, dopo circa un anno e mezzo di attesa, non sembra ancora totalmente conclusa e realizzata.

Appena essa assumerà contorni definitivi, certamente la SIFO esprimerà un giudizio complessivo e definitivo, sia nelle sedi più opportune sia sui media che da anni seguono con attenzione i nostri giudizi e commenti.

Al momento noi, come tutto il sistema del farmaco, restiamo in attesa: oltre che della nomina del prossimo presidente dell’Agenzia, anche della definizione del nuovo Regolamento di organizzazione dell’Agenzia ruoli e funzioni, o della creazione di un differente tavolo tecnico che dovrà individuare (tra gli altri temi) i farmaci da shiftare sul canale della convenzionata come indicato all’art. 44 della Legge di Bilancio (“Modifiche alle modalità di distribuzione dei medicinali”).

Vale la pena qui ricordare che proprio l’art. 44 si è basato sui criteri scientifici del documento congiunto espresso dal tavolo tecnico per la revisione dei canali distributivi dei farmaci, un testo fondamentale per il sistema del farmaco italiano dopo oltre 20 anni dalla Legge 405/2001, promosso dalla SIFO, realizzato con il contributo tecnico di AIFA-RES e firmato congiuntamente da SIFO, FOFI, FEDERFARMA, ASSOFARM.

Tornando quindi all’incipit, non possiamo che sospendere il giudizio, assicurando comunque di essere… fiduciosi, ma non troppo (come diceva qualcuno).

Nel frattempo ci prepariamo a promuovere programmi e obiettivi del prossimo quadriennio, sempre ben pronti e orientati a cogliere quel cambiamento in atto che dovrà essere parte integrante della professione del futuro.