Lo sviluppo della Sanità di prossimità

Arturo Cavaliere

Il 22 giugno è arrivata per l’Italia l’approvazione del Recovery Plan e con il mese di luglio dovrebbe arrivare una tranche del 13% del totale, che nel caso del nostro Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ammonterebbe a circa 25 miliardi di euro.

Il PNRR, ricordiamolo, è articolato su 6 Missioni, di cui proprio la sesta è quella dedicata al capitolo Sanità.

La Missione 6 (M6) del PNRR si articola in due componenti (C):

– M6C1: Reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale;

– M6C2: Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale.

Durante la prima ondata della pandemia da COVID19, nei primi mesi del 2020, infatti, se da una parte si è presa consapevolezza del depauperamento a cui è andata incontro l’assistenza sanitaria territoriale nel corso degli anni, dall’altra si è avuto conferma del fatto che la ricerca può dare risposte tempestive ed affidabili solo se supportata da una rete informativa e comunicativa all’avanguardia ed interconnessa tra tutte le strutture ospedaliere, territoriali e socio-sanitarie.

Se i temi che ritroviamo nella M6C2 sono già stati in parte affrontati nel XLI Congresso Nazionale SIFO 2020, questi unitamente ai temi della M6C1 saranno il core del prossimo XLII Congresso SIFO.

Lo scopo principale è quello di creare sinergie importanti con le Istituzioni Nazionali e gli Enti, sia nazionali che internazionali, deputati alla Formazione e Ricerca, ma anche con soggetti, sia pubblici che privati, per affrancare i farmacisti ospedalieri e dei servizi farmaceutici territoriali come interlocutori leader e dare così il giusto contributo nelle principali linee di azione (prima) e di fattiva realizzazione (poi).

È necessario avere ben presente che il tempo a disposizione per la realizzazione della M6 è significativamente contenuto, solo 5 anni, rispetto ai tempi di evoluzione e cambiamento che storicamente (e normalmente) caratterizzano il nostro Servizio Sanitario Nazionale.

In sintesi l’impegno fin da oggi è lo sviluppo della Sanità di prossimità e una più forte integrazione tra politiche sanitarie, politiche sociali e ambientali per una tangibile inclusione sociale.

La M6C1 intende sanare una situazione, da anni ormai a macchia di leopardo rispetto alle prestazioni erogate sul territorio, attraverso la creazione di strutture e presidi territoriali (come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità) laddove ancora assenti, nonché il rafforzamento dell’assistenza domiciliare, lo sviluppo della telemedicina e una più efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari.

In tale ambito il Farmacista dei Servizi Farmaceutici Ospedalieri e Territoriali può svolgere un ruolo centrale e trasversale nell’ambito delle Case di Cure e Ospedali di Comunità previsti dalla M6, in particolare nelle Centrali Operative Territoriali che faranno da interconnessione tra l’intensività di cura Ospedaliera e il bisogno di salute e la completa presa in carico del paziente sul territorio.

La telemedicina, insieme al Fascicolo Sanitario Elettronico, è poi parte integrante degli investimenti nella digitalizzazione dell’assistenza medica ai cittadini, in parallelo all’adozione di tecnologie digitali nel settore dell’assistenza medica e dei servizi di prevenzione con lo scopo di migliorare la capacità di erogazione e monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) attraverso più efficaci sistemi informativi.

In aggiunta, viene poi ribadita la necessità di un maggior investimento nell’ambito della cronicità e delle cure a domicilio.

È previsto anche un investimento a sostegno della ricerca medica, immunologica e farmaceutica, in cui SIFO ritiene cruciale che vengano avviate politiche ed iniziative di valorizzazione del personale sanitario.