Report dell’incontro SIFO - Conferenza dei Direttori delle Scuole di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera - XL Congresso SIFO

Annalory Vincenti,1 Antonella Taveri,1 Carlotta Battista,1 Maria Ernestina Faggiano2

1 Scuola di specializzazione in Farmacia Ospedaliera – Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”;
2 Dirigente Farmacista presso A.O.U. Consorziale Policlinico di Bari.

Durante il XL Congresso Nazionale della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie (SIFO) dal titolo “Garantire la tutela della salute oggi tra accesso, scelte e risorse. Un bene comune e un’opportunità per la crescita”, tenuto a Genova, dal 21 al 24 novembre 2019, come di consueto, è stato organizzato l’incontro tra SIFO, i direttori delle Scuole di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera (SSFO), gli specializzandi, i tutor e i componenti dell’Area Giovani.

L’incontro, moderato da Maria Ernestina Faggiano, ha rivestito un’ importanza particolare perché è stata presentata la revisione del “Manuale dei Tutor e dei Referenti”, che rappresenta un documento utile a quanti “accompagnano” lo specializzando durante il tirocinio pratico presso le strutture ospedaliere e territoriali in conformità con il Decreto interministeriale n° 68/2015; esso è stato elaborato dai Referenti Nazionali SSFO (dottori Alessia Pisterna, Stefano Bianchi e Maria Ernestina Faggiano) e dalla responsabile per la Qualità di SIFO e vice presidente SIFO, Dott.ssa Cattaneo, la quale, dopo i saluti istituzionali della presidente SIFO, Simona Serao Creazzola e del direttore della Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera di Genova, Prof. Gabriele Caviglioli, ha illustrato il percorso di qualità che SIFO, anche attraverso tale documento, vuole intraprendere in condivisione con le SSFO. Del resto, nella riunione del 03.10.2019, la Conferenza dei Direttori delle Scuole di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera, ne ha condiviso pienamente i contenuti.

La Dott.ssa Cattaneo ha ripercorso le molteplici attività che il farmacista ospedaliero e dei servizi farmaceutici territoriali svolge e che vanno maggiormente implementate, come l’attività di galenica e di counselling, per far sentire e comprendere al paziente le professionalità che sono presenti dietro un atto terapeutico. Riferendosi al Manuale ed. 2019, poi, ha evidenziato che esso è un elemento molto forte della volontà di fare sistema, così come la proposta di una scuola di alta formazione per i tutor, condivisa con i tre Referenti Nazionali e i direttori delle SSFO, è un grande impegno di collaborazione con obiettivi concreti. Intanto, SIFO auspica di poter certificare in qualità “il processo di supporto alle SSFO”, dando evidenza di lavorare per il bene del paziente, attraverso il sostegno a una formazione teorica e pratica di qualità, riconosciuta a livello nazionale e internazionale.

Dopo la consegna ufficiale del compendio ai direttori delle SSFO, hanno preso la parola i Referenti Nazionali SIFO per le SSFO; la prima di essi è stata la Dott.ssa
Alessia Pisterna, il cui intervento si è focalizzato sugli obiettivi didattico-professionali degli specializzandi in farmacia ospedaliera e territoriale, descritti nel Manuale ed. 2019 per tutor ed estrapolati dal decreto ministeriale n°68/2015 a cui la Scuola fa riferimento.

Il Manuale ed. 2019, ha spiegato la dottoressa Pisterna, è stato sviluppato quale supporto per tutor e specializzandi, al fine di condividere un percorso professionalizzante omogeneo a livello nazionale, volto a fornire la formazione completa rispetto ai requisiti ministeriali.

Il Manuale ed. 2019, nella sua 3° edizione, descrive gli obiettivi professionalizzanti nella loro articolazione in obiettivi di base, obiettivi formativi della scuola ed obiettivi affini o integrativi.

Tre sono le macro-aree di formazione: organizzazione gestionale funzionale, galenica, clinica e ricerca, per ciascuna delle quali sono stati esplosi e dettagliati i requisiti assistenziali di cui al DM 68/2015, collegandoli, per le attività ospedaliere, anche agli Statement Europei.

Nelle due appendici sono quindi riportati i requisiti italiani e la traduzione di quelli europei, già tradotti da SIFO nell’ambito della collaborazione con EAHP.

Il Manuale ed. 2019 si conclude con un’ultima appendice, che rappresenta una sorta di check-list che il tutor deve compilare quale attestazione di completamento dell’iter professionalizzante, al termine dei quattro anni di tirocinio.

Il Dott. Stefano Bianchi ha, invece, ribadito l’importanza della figura del tutor individuale nel percorso di apprendimento e di formazione professionale dello specializzando. La figura del tutor individuale è, infatti, prevista e disciplinata dal DM del 29/03/2006 “Definizione degli standard e dei requisiti minimi delle scuole di specializzazione” (GU n. 105 del 8-5-2006- Suppl. Ordinario n.115) e s.m.i. Il compito del tutor è quello di illustrare e guidare lo specializzando nelle molteplici attività che si svolgono nei vari settori delle farmacie ospedaliere e dei servizi farmaceutici territoriali, rendendosi disponibile ad eventuali richieste, quesiti e integrazioni, oltre che successivamente supportare il farmacista specializzando nello svolgere autonomamente le mansioni affidategli. Pertanto, il tutor non può essere una figura impreparata, ma è necessario che possegga competenze e requisiti specifici, anche da aggiornare nel tempo. D’altronde, il progetto SIFO di Farmacia Narrativa dal titolo “Tutor, una figura da riscoprire” (Boll SIFO 2019;65(6):339-347) in cui gli specializzandi e i neo - specialisti hanno espresso le loro opinioni su questa figura, lo vede spesso non motivato come “formatore” e “curatore” del percorso dello specializzando, che spesso è considerato una risorsa per sopperire alla carenza di personale. Per questo motivo, SIFO si impegnerà a supportare ogni iniziativa che le Università, in collaborazione con i direttori delle SSFO, vorrà intraprendere per la formazione di tale figura, quali ad esempio corsi specifici (es. alta formazione), che le stesse istituzioni vorranno sviluppare e rendere disponibili ai farmacisti del SSN che intendano svolgere la figura di tutor.

Il Prof. Nicola Realdon, Presidente della Conferenza dei direttori delle SSFO ha, quindi, ripercorso alcuni importanti momenti dello sviluppo del percorso formativo degli specializzandi, ricordando che dall’anno 2006, a seguito della riforma delle Scuole di specializzazione dell’anno 2005, una Commissione di Direttori di Scuole è stata chiamata a dare attuazione alla riforma; a tale commissione, non ancora evolutasi in Conferenza di Direttori, furono cooptati il Prof. Giuseppe Ostino e il Dott. Paolo Serra. Per dare corso alla riforma era necessario integrare i percorsi formativi tra università e ospedale. L’integrazione nacque concretamente con il Manuale ed. 2013, che le scuole hanno avuto libertà di adottare. La riforma prevedeva l’istituzionalizzazione della figura del tutor e, già dall’inizio, i farmacisti ospedalieri avvertivano che era necessario una nuova competenza da sviluppare. Dal 2013, anno di emanazione del primo Manuale, gli ordinamenti e quindi gli obiettivi futuri sono cambiati, ma non i requisiti assistenziali per le note vicende normative; ciò nonostante, SIFO ha rielaborato il Manuale ed. 2019 che era stato già presentato in forma provvisoria al Congresso SIFO in Napoli nel 2018.

La Conferenza dei Direttori ha, con atto formale, relativamente al Manuale ed. 2019, “preso atto, condiviso pienamente i contenuti ritenendolo utile riferimento per le attività di tirocinio. I direttori si impegnano a presentarlo ai consigli delle rispettive scuole e renderlo disponibile a referenti e tutor”, afferma il Professor Realdon. Oggi SIFO propone un processo di formazione del tutor, importante per la Società, per i Soci. La propensione alla attività di tutoraggio degli specializzandi è in alcuni farmacisti una dote naturale innata, in altri no e mai l’avranno per la loro indole personale; ma, altrettanti devono solo scoprirla, maturarla, formarla. È quindi necessario coordinare una formazione specifica per tutor. Il mondo accademico può intervenire creando un percorso formativo che vada oltre la formazione “farmaceutica” (irrinunciabile) e che i tutor già posseggono. In particolare, è necessario coinvolgere altre competenze accademiche riconducibili alle scienze della formazione, comunicazione, pedagogiche, psicologiche e inserire quindi queste competenze nella attività tutorale farmaceutica specifica. È indiscutibile che l’integrazione università-ospedale passi attraverso una oculata scelta dei tutor individuali da parte del Direttore della Scuola: è suo compito! I Direttori a questo sono molto attenti. È altrettanto vero che se i Direttori nelle loro autonome scelte del tutor da assegnare ad uno specializzando, potessero disporre di un insieme di farmacisti che hanno fatto un percorso di formazione in maniera condivisa, ciò costituirebbe un valore aggiunto alla integrazione università-ospedale. Per questo, appare maturo il tempo per pensare a un Corso di Alta Formazione dei Tutor per Farmacisti Ospedalieri. SIFO è disponibile a sostenere un tale Corso e l’Accademia potrebbe condividere, governandola congiuntamente, una tale iniziativa. Il Prof. Realdon, quindi, si è assunto l’impegno di portare l’argomento in Conferenza come “Proposta di sondare la possibilità di attivazione di un Corso di Alta Formazione nelle tre macro-aree geografiche della Nazione”. Si tratta di un progetto molto ambizioso che, probabilmente, susciterà alcune perplessità in seno alla Conferenza, in considerazione delle condizioni contingenti dell’Università ma, si tratterebbe della prima esperienza di formazione dei Tutor nell’area sanitaria nazionale e, forse, Europea.

Il successivo intervento dal titolo “Lo specializzando diventa protagonista” è stato quello della Dott.ssa Maria Ernestina Faggiano, Referente Nazionale SIFO per le SSFO e membro del Consiglio Direttivo, che ha messo in evidenza l’importanza dello studio, della partecipazione attiva ad iniziative di crescita professionale, della partecipazione a progetti, nazionali ed esteri e della redazione di articoli scientifici come richiamato dallo stesso ordinamento della SSFO, da parte dello specializzando. Come da programma, poi, è stata data la parola alla platea; si è aperto, pertanto, un confronto costruttivo tra gli specializzandi, i dirigenti farmacisti strutturati presenti in aula e i direttori di SSFO. Da ambo i lati sono emerse nuove proposte di studio e di ricerca, come quella proposta da Chiara Lamesta, dell’Area Giovani SIFO, relativa all’inserimento del farmacista in corsia secondo gli standard europei; da qui l’idea di una sessione che vorrebbe descrivere il ruolo del farmacista ospedaliero nella sfida globale all’antimicrobial stewardship nei vari approcci di governance all’interno dei sistemi sanitari europei. Lo scopo della sessione vuole essere il monitoraggio delle prestazioni valutando la responsabilità per la prevenzione della resistenza antimicrobica nei diversi sistemi sanitari, questo consentirebbe una collaborazione tra SIFO e società scientifiche straniere, coinvolgendo sia tutor che specializzandi con la creazione di network tra le società scientifiche. In quest’ottica, si promuoverebbe l’inserimento nel percorso formativo di corsi di perfezionamento della lingua inglese ed esperienze di tirocinio all’estero.

La Dott.ssa Maria Ernestina Faggiano, dopo l’entusiasmo dimostrato dal pubblico per aver potuto esprimere la propria opinione in fatto di progettualità, auspicando che quanto detto possa diventare la progettualità prossima per i giovani che vorranno cimentarsi nelle iniziative comuni di SIFO, ha richiesto l’intervento del Dott. Del Pizzo, che ha apprezzato la presenza di uno spazio in cui i referenti locali delle SSFO potessero portare l’esperienza delle varie realtà, per un confronto che si debba necessariamente trasformare in sinergia ed integrazione finalizzate a migliorare e rendere più funzionale l’offerta didattica Universitaria e l’esperienza delle Aziende Sanitarie, in un mondo dove le sfide che deve affrontare il farmacista ospedaliero e territoriale sono sempre più stringenti e variegate.

Inoltre, ha sottolineato come il documento redatto a più mani è un importante punto di partenza e non di arrivo, per rendere omogenea su tutto il territorio nazionale l’offerta formativa, perciò ha proposto che il documento sia approvato dall’Organismo Universitario preposto e diventi parte integrante dello schema di Convenzione che le SSFO vanno a sottoscrivere con le Aziende Sanitarie.

In seguito, i rappresentanti dell’Area Giovani SIFO hanno descritto la situazione contrattuale attuale dei giovani farmacisti ospedalieri sulla base di una survey ideata con il contributo del Sindacato Nazionale dei Farmacisti Ospedalieri (SINAFO) ed intitolata “Situazione contrattuale e soddisfazione lavorativa dei farmacisti specializzati con meno di 45 anni”.

Ciò è stato preceduto da una relazione che ha dimostrato il cambiamento di situazione dei neo - specializzati (cfr. Boll SIFO 2014;60(3):103-7), da parte della Dott.ssa Francesca Saullo, già appartenente all’Area Giovani del precedente mandato SIFO, la quale ha invitato a riflettere su come la SSFO a vecchio ordinamento fornisse un percorso spesso insoddisfacente in fatto di formazione ai fini del superamento delle prove concorsuali per l’accesso alla dirigenza.

La Dott.ssa Sophia Elizabeth Campbell Davies, coordinatore di Area Giovani SIFO, ha sottolineato come la estesa precarizzazione del farmacista ospedaliero sia un argomento critico che va affrontato per trovare strategie per migliorare la situazione.

I risultati dell’indagine mostrano come i contratti a tempo indeterminato per i farmacisti specialisti non siano garantiti, infatti circa un quarto del campione non è stabilizzato dopo 3 anni dalla specializzazione.

Da questa indagine è emerso un dato interessante: l’86% dei farmacisti che ha partecipato non reputa adeguata la formazione ricevuta durante il proprio percorso di specializzazione ai fini del superamento delle prove concorsuali per l’accesso alla dirigenza fornendo uno spunto per le scuole di creare dei momenti di formazione più specifici.

Questi risultati sono stati inoltre confrontati con quelli dell’Area Giovani del mandato precedente in cui la Dott.ssa Francesca Saullo ha evidenziato come nel 2013 il 20% dei farmacisti under 45 specializzati lavoravano nella farmacia aperta al pubblico; questa percentuale oggi è scesa all’11%.

Il Dott. Gabriele Bagaglini, in conclusione, ha sottolineato come, dai risultati dell’indagine, emerge una enorme instabilità lavorativa del Farmacista Ospedaliero su tutto il nostro territorio, in particolar modo in alcune regioni italiane e per chi ha conseguito la specializzazione da pochi anni; è necessario riprogrammare il fabbisogno lavorativo all’interno del SSN garantito attraverso i contratti di formazione ministeriali, non ancora riconosciuti.

Il Dott. Francesco Brera, in ultimo, ha rilevato che l’indagine mostra come tra i farmacisti specializzati con età inferiore ai 45 anni, la metà dei colleghi abbia un contratto precario, soprattutto tra quelli specializzati da meno di tre anni e coloro che godevano di una retribuzione durante gli anni di formazione (ovvero il 56% del campione) abbia conseguito la stabilizzazione contrattuale rispetto a chi non aveva compenso durante gli anni formativi.

Risulta, dunque, necessario attuare nuove strategie per poter migliorare la situazione dei giovani farmacisti ospedalieri.

A chiusura dell’incontro, i relatori hanno preso in carico quanto è emerso dandosi appuntamento al prossimo congresso SIFO, certi che l’impegno congiunto di SIFO e della conferenza dei direttori di scuola porterà la SSFO a livelli importanti con ricadute eccellenti sulla professione del farmacista ospedaliero e dei servizi farmaceutici territoriali.

Per chi volesse consultarlo, il “Manuale dei Tutor e dei Referenti” è presente nella sezione “Procedure Generali, Procedure Specifiche e Istruzioni Operative” del sito web di SIFO (https://www.sifoweb.it/certificazione-sifo/procedure-i-o.html).

Gli autori ringraziano Maria Grazia Cattaneo, Alessia Pisterna, Stefano Bianchi, Vincenzo Del Pizzo, Chiara Lamesta, Nicola Realdon, Gabriele Bagaglini, Francesco Brera, Sophia Elizabeth Campbell Davies e Francesca Saullo per il contributo dato alla stesura dell’articolo.