Formazione: le nuove prospettive


Cesario Oliva
SSFO Università di Pisa; Comitato Unico di Redazione Editoria SIFO



Moderatori: Antonio Di Stefano, Paolo Serra
– Marco Adami,  Laureati in Farmacia/CTF e Industria Farmaceutica: Aspettative e Prospettive
– Paolo Sacchetta, Le opportunità legate alla formazione post-lauream
– Domenico Di Giorgio, La formazione e il contrasto del crimine farmaceutico


“In un mondo in cui l’aspettativa di vita si è allungata, possiamo considerare allungata anche l’aspettativa di trovare un lavoro”. Purtroppo ai tempi d’oggi, soprattutto per via della crisi economica mondiale, ci si trova ad affrontare un momento molto difficile sul versante lavoro e questo, ovviamente, si riversa anche su chi si sta affacciando ora. Anche le politiche applicate dai governi che si sono alternati nell’ultimo ventennio non hanno aiutato a cambiare rotta. Il XXXV Congresso SIFO è stato luogo di discussione anche su questo punto, visto la nota situazione anche dei farmacisti del territorio e di quelli ospedalieri. Si è dedicata, quindi, una intera sessione in cui si è discusso delle aspettative e prospettive che attendono i “nuovi” farmacisti. Filo conduttore della sessione, e sottolineata da tutti i relatori, è stata sicuramente la “qualità” che i vari corsi di studio e i successivi master e scuole di specializzazione devono mantenere sempre più alta. La qualità che proprio le aziende cercano per una continua e più ardua competitività sul mercato come riporta il Dott. Marco Adami, relatore del primo intervento di giornata. Qualità che deve essere parte integrante anche del ciclo di Laurea, dove dovrebbe essere inserita un approccio più teso verso il mondo esterno.
Nel successivo intervento, il Dott. Paolo Sacchetta ha illustrato le opportunità legate alla formazione post-lauream. Dopo un excursus esaustivo su dottorati, master, corsi di perfezionamento che servono, come si diceva prima, ad alzare la qualità dell’individuo a livello professionale, ha discusso dei vari tipi di lavori “professionalizzanti”, ossia di quei lavori a tutti gli effetti che rientrano sempre in un processo di formazione, come può essere il contratto di apprendistato. Forse il contratto più utilizzato, perché consente al neo laureato di lavorare con una certa regolarità percependo anche uno stipendio secondo CCNL, ed all’azienda di avere diversi ed importanti sgravi fiscali. Nonostante tutto, il relatore ha sottolineato come sia difficile trovare un “vero” lavoro, cioè non rimanere precario per molto. E sotto questo punto di vista anche una norma del 2010 (Legge Gelmini -240/2010) ha provato ad aiutare i precari mettendo un limite di 12 anni (borse di studio, co.co.co., co.co.pro., anche non consecutivi), ma ha solo peggiorato la situazione lasciando un po’ tutti nello sconforto generale.
A chiudere i lavori è stato il Dott. Domenico Di Giorgio, che seguendo la linea qualità ha esposto sulla formazione ed il contrasto del crimine farmaceutico. Formazione con corsi, metodi e giochi, uno dei modi migliori per far “imparare”. Formazione intesa anche come comunicazione intra ed inter-team. Per scovare e per contrastare crimini farmaceutici c’è bisogno di diverse figure professionali che si intrecciano tra di loro con strette collaborazioni.
La sessione ha sottolineato il difficile periodo che stiamo vivendo, non per le poche opportunità che sono presenti sul mercato, ma per quello che si sta facendo in questo paese che risulta essere davvero una parte troppo marginale rispetto a quello da fare.