Relazione del Rappresentante dei Segretari Regionali

A confronto con le relazioni annuali consolidate degli organismi societari, parlare al Congresso, per illustrare il punto di vista delle articolazioni regionali della SIFO alla scadenza di un mandato, significa proporre una sintesi strutturata delle attività svolte nell’ambivalente, perché duplice, consapevolezza di fare un resoconto del passato e proporre una riflessione per il futuro.
Per questo, fatta una premessa iniziale di contesto, si farà riferimento a suggestioni e logiche che, pur avendo caratterizzato molte delle attività svolte, possono essere più facilmente riconoscibili nell’articolazione e organizzazione scientifica e culturale della SIFO nel suo complesso, avendo ritenuto questo modo più coerente a offrire riconoscimento concreto e qualitativamente valutabile della base regionale alla vita della Società.
Per dare spessore esemplare a questo punto di vista ci si può avvalere delle suggestioni della sezione della Biennale d’Arte, curata dall’istituto italo-latinoamericano, che ha intitolato la propria esposizione “Territorios”. Dalla presentazione della sezione si poteva ricavare questo testo:
“Territorio viene definito come uno spazio determinato, circoscritto dalla natura, dalla politica, dalle credenze e da una storia che ci determina come persone e che si riflette in tutte le nostre azioni e creazioni. L’America Latina, costituita da Paesi che hanno in comune molti avvenimenti storici e caratteristiche geografiche, è tuttavia formata da tanti diversi territori. Sono le isole che formano questo arcipelago di terraferma che è il continente latinoamericano”.
Utilizzando questo concetto-valore di territorio, si può ritenere che la compiuta realizzazione in senso federalista dell’Italia, che connota la realizzazione di uno dei dettati costituzionali, dovrebbe seguire più la visione dell’arcipelago di terraferma, proposta dai curatori del padiglione latinoamericano, e meno l’accelerazione disgregante guidata da istanze e interessi allo stesso tempo autonomisti, devolutivi e localisti, che mal si conciliano con la condivisione dell’interesse primario per quel bene comune, rappresentato dalla visione unitaria di un sistema-paese, guidato dai principi e valori dettati da una carta costituzionale.
Così anche nella SIFO, sebbene su un piano nettamente diverso, il gioco di relazioni tra centro e territori ha lasciato trapelare segnali di deterioramento.
Nello specifico dei prodotti farmaceutici, farmaci e dispositivi medici, alle cui politiche i farmacisti non dovrebbero essere estranei, la facilità di manipolazione ha visto concentrarsi all’intorno molto interesse, come campo avanzato di sperimentazione di istanze di liberalizzazione-frammentazione gestionali, logistiche e di infrastrutture.
Come risposta all’evoluzione affatto ordinata del sistema sanitario in questa direzione, nella SIFO la configurazione dei quadri si è modificata, nominalmente in primis e funzionalmente con latenza maggiore: da delegati siamo diventati segretari e in alcuni casi anche funzionari regionali (Abruzzo ed Emilia-Romagna) e inoltre, in questo difficile passaggio culturale, si sono ridefinite e riqualificate le funzioni del Consiglio Nazionale e i rapporti tra Consiglio Direttivo e Rappresentanze Regionali, in una prospettiva di progettualità di ricerca e formazione connotate da caratteristiche di qualità, nel senso di offrire contributi per aumentare il livello di conoscenza dei problemi clinici, attraverso la produzione di dati originali, come parte della quotidianità lavorativa (assistenziale) e in modo il più possibile partecipato, sia come coinvolgimento attivo del singolo farmacista all’interno della propria realtà (come coordinamento locale o come sperimentatore) sia come estensione ad altri colleghi e/o strutture partecipanti.
Se sul piano della progettualità i progetti ECAD-O e ISD sono stati rispettivamente originato (ECAD) e implementato (ISD) attraverso la partecipazione delle segreterie regionali, sul piano della formazione, premesso che tutte le iniziative regionali sono consultabili nel sito SIFO, si ritiene di dare evidenza a quelle sul ruolo del farmacista di reparto/distretto e sul rischio clinico per la consistenza delle implicazioni e perché costituiscono le iniziative in cui la relazione e il coordinamento tra iniziative nazionali e regionali si sono manifestate con maggiore intensità, coerenza e chiarezza.
Così, nella previsione della scadenza/rinnovo di mandato delle cariche sociali, in cui le prospettive dovrebbero costituire argomento importante di dibattito e riflessione, anche a nome dei colleghi delegati/segretari il cui mandato è in scadenza o rinnovo, sembra opportuno formulare l’auspicio che la recente sensazione di una ripresa della ricerca di una comunione di intenti intorno a valori condivisi possa felicemente approdare a condividere eventi, progetti ma soprattutto rapporti sociali, culturali e professionali comuni.
Per questo l’augurio di futuro viene fatto con due sollecitazioni forti ricevute dalla SIFO in questi 8 anni: la poesia “Caminante”1 di Antonio Machado, citata in occasione della celebrazione dell’anniversario dei cinquant’anni della SIFO (Milano, 27 settembre 2002), e la citazione tratta dal romanzo di Antonio Tabucchi “Tristano Muore”2­­, utilizzata come incipit e augurio per il lavoro del direttivo 2004-2008.

Alvise Spolaor