Valutazione della situazione contrattuale e della soddisfazione lavorativa dei farmacisti ospedalieri specializzati under 45: risultati di una survey

Francesco Brera, Gabriele Bagaglini, Sophia Campbell Davies

Area Giovani Sifo

RAZIONALE

Le politiche sanitarie indirizzate all’ottimizzazione delle risorse economiche hanno determinato una riduzione in termini di investimenti in risorse umane, causando il blocco del turnover e la estesa precarizzazione del personale sanitario, tra cui farmacisti ospedalieri e territoriali. Tale difficile condizione è in contrasto con la crescente richiesta assistenziale e con la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Per questo motivo l’Area Giovani SIFO, facendo seguito alle rilevazioni attuate nel 2011 e nel 2014 dai precedenti gruppi, ha effettuato una survey tra i soci under 45 con l’obiettivo di descrivere la realtà lavorativa e contrattuale dei farmacisti specializzati con età inferiore ai 45 anni.

MATERIALI E METODI

È stata condotta una survey descrittiva e trasversale, dei farmacisti specialisti under 45 su tutto il territorio italiano; i dati sono stati raccolti attraverso un questionario caricato sul portale SurveyMonkey composto da 31 domande che è stato inviato ai soci SIFO via e-mail. Il metodo di campionamento utilizzato in questo studio è quello di tipologia a valanga, con invio via e-mail ai soci SIFO con una breve spiegazione dell’obiettivo della survey e descrizione della popolazione target. Sono stati inviati successivamente un reminder e una proroga della scadenza. I dati ottenuti riguardano un campione rappresentativo a livello nazionale del target (farmacisti specialisti under 45). È stato condotto uno studio pilota per determinare la fattibilità dei metodi proposti, che ha portato a delle modifiche minori.

La survey, condotta tra agosto e settembre 2019, è composta da 2 sezioni: descrizione del campione analizzato (caratteristiche demografiche, informazioni circa la specializzazione, status lavorativo, situazione regionale/locale) e il livello di soddisfazione lavorativa.

I dati analizzati per descrivere il campione riguardano: la categoria d’età (<35 anni, 35-45 anni), il tempo dalla specializzazione, la Regione della specializzazione, Regione in cui si lavora, informazioni circa la specializzazione (tipo, presenza di formazione specifica per affrontare i concorsi, tipo di compenso), informazioni circa lo status lavorativo (sede lavorativa: Farmacia Ospedaliera o Territoriale/struttura pubblica o privata, attività principale, tipo di contratto, livello di retribuzione, requisiti obbligatori per l’iscrizione al concorso, presenza di personale precario, tempo da cui si ha contratto precario ove applicabile), situazione regionale/locale (attuazione del Decreto Madia, numero di concorsi negli ultimi 3 anni, numero di pensionamenti nei prossimi 3 anni, dotazione organica, conoscenza del documento “Criteri generali della dirigenza farmaceutica ospedaliera e territoriale del SSN” elaborato da SiNaFO nel 2017).

Diverse misure circa la soddisfazione lavorativa sono state prese in considerazione: grado di soddisfazione delle aspettative rispetto al percorso di studi, adeguatezza delle responsabilità rispetto al ruolo in cui si è inquadrati, percezione del tasso di stress, riconoscimento della figura professionale da parte dei farmacisti senior, medici, superiori, pazienti, soddisfazione del compenso economico, livello di soddisfazione generale; in caso di contratto precario: percezione del lavoro e rapporto con i colleghi non precari, fiducia nel miglioramento delle condizioni lavorative.

A tutte le domande della survey circa la soddisfazione lavorativa è stato assegnato un punteggio attraverso scala Likert costituita da 5 punti (da 1=molto insoddisfatto a 5=molto soddisfatto; da 1=fortemente in disaccordo a 5=fortemente in accordo).

Sono stati effettuati confronti tra i partecipanti con contratto a tempo indeterminato e quelli con un contratto precario.

RISULTATI

È stato ottenuto un tasso di risposta della survey del 44% (298/682): 56% con età compresa tra 35 e 45 anni, 44% con età inferiore ai 35 anni.

Le caratteristiche demografiche dei partecipanti sono riassunte in Tabella 1.




Dall’analisi si evince come il campione risulta omogeneo dal punto di vista geografico in quanto sono state ottenute risposte da tutte le Regioni. Tuttavia, alcune Regioni sono sovra-rappresentate (Lombardia e Campania), mentre altre sono sottorappresentati (Trentino Alto-Adige, Friuli-Venezia Giulia) (Tabelle 2-4).







Il 58% dei partecipanti è inquadrato come Dirigente farmacista con un contratto a tempo indeterminato, mentre 38% ha un contratto precario: Dirigente a tempo determinato (57%), borsista (15%), contrattista Co.Co.Co/Co.Co.Pro (18%), Libero Professionista a Partita IVA (10%) (Figura 1). Il 4% ha dichiarato di non avere nessuno dei due tipi di contratto. I partecipanti con un contratto precario lavorano in tale condizione da 1-2 anni nel 46% dei casi.




Il 61% dei partecipanti che ha ottenuto la specializzazione da più di 3 anni (di cui il 29% da più 10 anni), il 76% ha un contratto a tempo indeterminato. Della percentuale dei partecipanti che ha ottenuto la specializzazione meno di 3 anni fa (39%), il 65% ha un contratto precario mentre il 29% ha un contratto a tempo indeterminato (Tabella 5).




L’86% ha la specializzazione in Farmacia Ospedaliera, il 13% in Farmacologia e il 2% in altre specializzazioni.

L’84% dei partecipanti dichiara di non aver ottenuto una formazione specifica per prepararsi ai concorsi pubblici per l’accesso alla dirigenza SSN durante il corso di specializzazione.

Durante la specializzazione, il 42% non aveva alcuna forma di compenso economico, il 56% aveva una borsa di studio/contratto libero professionale dell’Università o dell’Ospedale, il 2% lavorava in una Farmacia aperta al pubblico. Tra i partecipanti che ricevevano un compenso economico durante la specializzazione (56%), il 64% ha un contratto a tempo indeterminato, il 35% ha un contratto precario e l’1% non è applicabile (Tabella 6).




Il 71% dei partecipanti è in servizio presso una Farmacia Ospedaliera, il 18% presso una Farmacia Territoriale e l’11% in nessuna delle due. L’88% è in servizio in una Struttura pubblica, mentre il 9% in Strutture private. Le maggiori attività dei farmacisti specialisti sono: la distribuzione diretta (29%), logistica (21%), galenica clinica (16%), farmacovigilanza (6%), sperimentazione (7%), altre attività (20%).

Da un’analisi dei due gruppi si può notare come i farmacisti con un contratto precario si occupano principalmente di sperimentazione e di farmacovigilanza, mentre le attività principali degli strutturati sono logistica e galenica clinica (Figura 2).




Il 54% ha dichiarato che il contratto precario influenza negativamente la soddisfazione lavorativa.

I farmacisti specialisti con un contratto a tempo indeterminato sono più soddisfatti delle loro aspettative professionali rispetto al percorso di studi dei farmacisti specialisti con un contratto precario (56% vs 40%), mentre per quanto riguarda le responsabilità che vengono affidate il 56% dei farmacisti specialisti con un contratto a tempo indeterminato è molto d’accordo che siano adeguatamente commisurate al ruolo in cui sono inquadrati rispetto al 42% dei farmacisti con un contratto precario. Tuttavia, i farmacisti con un contratto a tempo indeterminato percepiscono un tasso di stress più elevato dovuto alla quantità di lavoro svolto rispetto ai farmacisti con un contratto precario (74% vs 66%) e il 30% dei farmacisti specialisti con un contratto precario non sono soddisfatti della loro vita professionale, delle scelte formative e lavorative fatte rispetto a 13% dei farmacisti specialisti con un contratto a tempo indeterminato.

Per quanto riguarda invece la retribuzione, la fascia compresa tra i 40.000 - 50.000 euro annui lordi è quella maggiormente rappresentata dalle risposte alla survey (32%), il 23% percepisce un reddito annuo lordo compreso tra 20.000 - 30.000 e il 20% tra i 30.000 - 40.000 euro annui lordi. I farmacisti che percepiscono un reddito annuo lordo superiore a 50.000 euro e inferiore a < 20.000 euro sono rispettivamente l’11% e 9% (Figura 3).




Nella Figura 4 viene rappresentata la variabilità regionale della retribuzione annua lorda.

Analizzando le mansioni lavorative, la maggior parte del reddito è compresa tra i 20.000 e i 50.000 euro annui lordi e la principale mansione lavorativa è la distribuzione diretta attestandosi, in tutte e tre le fasce considerate, su valori superiori al 30%.

Nella fascia di reddito inferiore ai 20.000 euro, le principali mansioni sono logistica e farmacovigilanza (entrambe 29%).

La fascia di reddito superiore ai 50.000 euro annui lordi è rappresentata per il 39% da colleghi che si occupano di attività lavorative differenti da quelle proposte e per i 24% da galenica clinica (Figura 5).




È stato chiesto ai colleghi se durante il corso di studi avessero ricevuto formazione specifica per affrontare i concorsi. La percentuale di chi ha fornito risposta negativa equivale al 86% mentre chi ha fornito risposta positiva il 14% (Figura 6).

Per quanto riguarda le aspettative professionali rispetto al percorso di studi effettuato, le risposte mostrano come il 26% dei precari si dichiari insoddisfatto o molto insoddisfatto, rispetto al solo 14% dei colleghi stabilizzati. Il 56% dei colleghi stabilizzati si dichiara soddisfatto o molto soddisfatto.

Il 34% dei farmacisti specializzati dichiara di non essere né soddisfatto né insoddisfatto (Figura 7).







Il 32% dei precari percepisce le responsabilità affidate non commisurate al ruolo in cui sono inquadrati, confrontato al solo 17% dei colleghi stabilizzati (Figura 8).




Il 42% dei precari si dichiara soddisfatto o molto soddisfatto circa la propria situazione professionale rispetto alle scelte formative, in confronto al 68% dei colleghi con contratto a tempo indeterminato (Figura 9).




In questo caso, sono i farmacisti ospedalieri stabilizzati a percepire più stress rispetto ai colleghi precari (60% vs 40%) (Figura 10).




CONCLUSIONI

I risultati dell’indagine mostrano come i contratti a tempo indeterminato per i farmacisti specialisti non siano garantiti, infatti circa un quarto del campione non è stabilizzato dopo 3 anni dalla specializzazione, rafforzando il dato per cui la maggior parte degli intervistati ritiene di non aver ricevuto formazione adeguata ad affrontare i concorsi pubblici durante il percorso di studi, sebbene le attività lavorative che sono svolte dai farmacisti precari, principalmente sperimentazione, farmacovigilanza e galenica clinica, siano fondamentali per i servizi farmaceutici ospedalieri e territoriali, perché potenzialmente attrattori di progetti finanziati dalle autorità regionali e dai privati, rendendo di fatto indispensabile la figura del professionista neo specializzato.

La centralità delle mansioni lavorative appena citate, dei farmacisti precari, contrasta con la percezione della soddisfazione professionale e delle aspettative lavorative descritte da circa un terzo del personale, facendo emergere una situazione d’insoddisfazione per le proprie scelte didattiche e per le mansioni, suggerendo di fatto uno scarso coinvolgimento nelle scelte decisionali e un carico di responsabilità non pertinente, interpretabile come scarso o eccessivo.

Il grado di retribuzione dei farmacisti precari, per quanto riguarda le attività lavorative, concorre a creare questa situazione rappresentando infatti gli importi meno riconosciuti, alimentando il livello d’insoddisfazione.

A tal proposito per garantire una migliore situazione lavorativa, che permetta di sviluppare le proprie competenze professionali, dovrebbe essere attuata una programmazione del fabbisogno lavorativo agevolando la sostituzione dei pensionamenti e la creazione di nuovi posti di lavoro, impostandola durante gli anni di formazione specialistica e creando una continuità dopo il conseguimento del titolo.