XL Congresso Nazionale SIFO

Garantire la tutela della salute oggi tra accesso, scelte e risorse.
Un bene comune e un’opportunità per la crescita.

Simona Serao Creazzola

presidente@sifoweb.it

If you have an apple and I have an apple, and we swap apples
We each end up with only one apple.
But if you have an idea and I have an idea and we swap ideas
We each end up with two ideas

CF Brannan, US Secretary of Agriculture, 1949




Il XL Congresso Nazionale SIFO che, come sapete, si terrà a Genova dal 21 al 24 Novembre, è ormai alle porte.

Il tema centrale dell’evento sarà la salute. La salute intesa come “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia” (WHO, 1948), per superarne quindi l’accezione meramente sanitaria e condurre ad una visione unitaria che permetta di sorpassare il tradizionale concetto di bisogno.

Il Congresso è pensato per essere centrato sul complesso equilibrio tra accesso, scelte e risorse a cui richiama il titolo, che deve avere come unico faro quello della salute. Proprio in quest’ottica il Congresso vorrà essere un momento di confronto con le Istituzioni, i Professionisti, i Pazienti e le Aziende.

La presidente del Congresso, dr.ssa Barbara Rebesco, il Comitato Scientifico e il Comitato Organizzatore, lavorano da mesi per la pianificazione dell’evento.

Durante il Congresso saranno affrontati i temi centrali della prevenzione, del percorso di cura, della presa in carico della cronicità, della Real World Evidence, dell’innovazione tecnologica, delle collaborazioni internazionali. Saranno previsti inoltre numerosi momenti di confronto su temi tecnici più specifici quali la galenica, i dispositivi medici, la farmacoutilizzazione, le malattie rare.

Come avete avuto modo di apprezzare nel primo annuncio del Congresso, le sessioni plenarie daranno spazio a relatori nazionali e internazionali, con l’obiettivo di permettere ai partecipanti di confrontarsi con i principali esperti delle tematiche che verranno discusse.

Nelle numerose sessioni parallele saranno invece affrontati aspetti più tecnici della professione, senza perdere la prospettiva internazionale e discutendo gli argomenti di maggiore attualità per il farmacista del Servizio Sanitario Nazionale, senza dimenticare il confronto con le altre professioni e tutti gli altri stakeholder.

Ma oltre a tutto questo, è anche un altro il messaggio del quale il Congresso quest’anno vuole farsi portatore: l’orientamento alle buone pratiche.

Oltre all’abituale grande attenzione dedicata alla progettazione delle sessioni scientifiche, è stato infatti costruito un percorso di raccolta delle esperienze professionali, tramite la call for abstract, che ha previsto un doppio binario di sottomissione: le presentazioni orali e i poster.

I contributi inviati dagli autori sono stati sottoposti a un rigoroso processo di revisione scientifica. Durante il Congresso le modalità di valutazione saranno esplicitate nel dettaglio e nell’ottica della massima trasparenza.

Molte tra le presentazioni orali sono state inserite nelle sessioni parallele, a integrare i contributi dei relatori selezionati dal Comitato Scientifico, anche con l’obiettivo di allargare la discussione.

È stato poi creato uno spazio, lo speakers’ corner, in cui gli autori dei contributi valutati dai revisori con i punteggi più elevati potranno presentare la propria esperienza. Si tratterà di sessioni moderate, costruite con tempi estremamente dinamici e improntate alla condivisione delle conoscenze in un modello di scambio tra pari.

Sono convinta che la diffusione del sapere, delle buone pratiche e dell’eccellenza sia una strada fondamentale per la crescita professionale del farmacista delle Aziende Sanitarie; diffusione non solo top-down, ma anche bottom-up e soprattutto peer-to-peer.

È fondamentale non restare chiusi nel proprio perimetro, esplorare – per tornare alla metafora dei naviganti – orizzonti più ampi, che possano non solo mostrarci il cosa, ma anche il come. Esplorare le soluzioni possibili, in sistemi e contesti diversi e distanti dai nostri, diventa apprendimento, diventa condivisione, learning by doing, imparare facendo, prima di tutto, condividendo con i nostri colleghi, e allargando il raggio di interazione alla comunità professionale che ci circonda.

La storia ci insegna che questo modello di sviluppo è vincente. Ce lo insegna recentemente una storia particolare e solo apparentemente molto lontana dal mondo sanitario e dalla nostra professione: quella del software libero.

È una storia che sa di fiaba e che in pochi anni, dal 1992, data in cui Linus Torvalds e Richard Stallman rilasciano il primo sistema operativo completo totalmente libero, sia nel codice sorgente che nel costo - il kernel GNU/Linux - ha letteralmente cambiato il mondo (figura 1).




La diffusione delle idee e delle eccellenze nel campo dell’informatica divenne rapidissima a partire da quella data. Condividere in modo libero e gratuito le proprie competenze permise all’ambiente e ai professionisti del settore di arricchirsi di conoscenze e abilità e di crescere in modo vertiginoso, liberi da dinamiche di concorrenza o di imposizione delle linee di attività e ricerca (il top-down di cui sopra) e nell’ottica della trasmissione orizzontale dei progressi, il peer-to-peer appunto.

Strutturare la conoscenza e le buone pratiche con un criterio di valutazione rigoroso dal punto di vista metodologico, come è stato fatto negli anni immediatamente successivi con le licenze GPL–GNU General Public License, ha permesso di trovare un terreno comune su cui confrontarsi e continuare a crescere, di parlare la stessa lingua anche tra realtà apparentemente molto distanti.

La dimostrazione del successo di questo percorso è evidente nel numero di Istituzioni pubbliche, aziende, privati cittadini che oggi lavorano e vivono utilizzando free software: il sistema Android che tutti conosciamo ne è una delle migliaia di derivazioni, quasi tutti i server delle aziende sanitarie in cui lavoriamo funzionano grazie a Linux. Lo sviluppo e la diffusione mondiale delle Information and Communication Technologies deve molto, forse tutto, a questa storia (figura 2).

Il Congresso SIFO di Genova desidera essere un’occasione per condividere la conoscenza, ovunque essa venga prodotta. La condivisione che genera a propria volta conoscenza, crescita, inclusione. Che ci permette di crescere non solo come singoli, ma come gruppo di professionisti. In una parola, che ci permette di tutelare la salute, insieme.