La SIFO intervista il Presidente del XXXV Congresso
Barbara Meini intervista Alberto Costantini


Barbara Meini
meini8@interfree.it



Qual è stato il tuo primo pensiero quando è stato dato l’annuncio che il XXXV Congresso si sarebbe tenuto a Pescara?

Ho ancora in mente il momento dell’annuncio al XXXIV Congresso di Torino. Vedere proiettato il nome di Pescara e dell’Abruzzo è stata la prima emozione: la prima volta dopo quasi 40 anni di storia della SIFO… una grande responsabilità … un grande impegno.
Da quel momento le idee ed i pensieri correvano veloci, come quel treno che da Torino ci riportava a casa, con la voglia di fare bene per la tua categoria professionale e per la tua città. Un impegno gravoso, ma anche un’avventura ed una sfida nuova…. da condividere con chi?
E già su quel treno e su un foglio bianco cominci a pensare al team con cui condividere la navigazione verso Pescara, che durerà quasi un anno: colleghi giovani e meno giovani, accomunati dall’entusiasmo e dalla voglia di rompere gli schemi e di cercare soluzioni innovative nell’organizzazione e nei contenuti del Congresso.
Così è nato il Congresso di Pescara.


Come è nato il titolo? Cosa ti ha spinto ad affrontare e sviluppare tale argomento?

Riunione a Roma dei Comitati Organizzatore e Scientifico... ognuno propone e porta il proprio contributo, la propria idea. Le proposte sviluppano una propria immagine di chi animerà il Congresso e con quali contenuti. “Diamo continuità a quanto iniziato a Torino….consideriamo il momento storico…il farmacista è il valore aggiunto con la sua responsabilità, con lo strumento dell’appropriatezza… con il suo decidere”… ecco il titolo…


Hai trovato difficoltà particolari nel corso della messa a punto del programma scientifico e di quello organizzativo? Come le hai risolte?

Un clima di grande collaborazione ed armonia si è instaurato da subito tra di noi.
Ho avuto la fortuna di lavorare con amici e colleghi splendidi, che hanno speso molte energie e sottratto tempo alle famiglie ed al proprio lavoro, uniti dall’obiettivo comune di fare qualcosa di importante per SIFO e quindi anche per il nostro presente ed il nostro futuro, in un momento storico nel quale occorre avere il coraggio di spingersi oltre gli schemi e promuovere la nostra professione e la nostra immagine in una veste moderna ed innovativa.
E questo credo lo si è apprezzato nei contenuti scientifici, nell’organizzazione, nelle scelte di comunicazione innovativa, come la diretta streaming ed il talk-twitter per la prima volta sperimentato nel nostro Congresso.


Ci sono degli argomenti a cui avresti voluto dar spazio e che ritieni possano in futuro trovare spazio in altri eventi?

Credo che l’unico spazio che avrei voluto colmare sia quello del confronto con la politica, per condividere chi siamo e soprattutto quale concreto contributo può fornire il farmacista ospedaliero e dei servizi farmaceutici territoriali alla sostenibilità del nostro SSN.
Avrei voluto illustrare anche al Ministro della Salute la metafora del Ponte del Mare di Pescara che, nella sessione conclusiva, ho paragonato al nostro SSN che resta sospeso grazie agli “stralli” (o tiranti) che rappresentano ciascuno un attore del Sistema: il farmacista, il medico, le professioni sanitarie, il paziente stesso, l’Amministrazione Pubblica ed appunto… la politica stessa.
Ogni strallo tira verso l’alto il ponte e dà il proprio contributo….lo strallo della politica è un po’ allentato, ma gli altri lavorano anche per lui. Sarà il caso però di registrarlo e tenerlo nella giusta tensione nell’immediato futuro.
Sarebbe stata un’ottima occasione reciproca di condivisione e di progettualità…


Il Congresso 2014 ha visto la partecipazione di molti giovani, hai avuto modo, avvicinandone alcuni, di raccogliere direttamente da loro le impressioni durante il Congresso? Ritieni che per SIFO siano un valore aggiunto?

I giovani sono l’anima del nostro lavoro. Il loro entusiasmo, la creatività e le loro idee sono il motore di oggi e la speranza di domani.
Non a caso ho dedicato loro il XXXV Congresso nella giornata inaugurale!
Occorre però la volontà di tutti nel camminare insieme, giovani e meno giovani, motivati da obiettivi comuni, oltrepassando inutili barriere che ci separano dal nuovo e dal futuro.
In molti mi hanno incontrato ed abbiamo scambiato opinioni e progetti.
Sono quelle occasioni che motivano ad andare avanti, nonostante le tante difficoltà del quotidiano.


Hai lavorato per mesi con molti colleghi alla realizzazione del Congresso: come è stato il rapporto con loro, che tipo di esperienza umana è stata? Come hai conciliato il lavoro, la famiglia ed il Congresso?

Rispondo brevemente così… Mi mancano i compagni di un viaggio durato un anno, fatto di incontri e telefonate anche dall’estero, di idee e proposte che alla fine hanno prodotto quello che ho definito “il Campus SIFO” e che ci hanno permesso di incontrare tanti colleghi e di sognare future occasioni di collaborazione, di lavoro e di vera amicizia.
A loro ed alla mia famiglia ancora una volta… Grazie!