Chi era la dottoressa
Maria Elvira Amalfitano

Purtroppo il 22 febbraio è mancata prematuramente Maria Elvira Amalfitano.
Ancora adesso, mentre lo sto scrivendo, mi sembra impossibile, ma credo sia importante tracciare uno suo breve profilo sul nostro Bollettino perché, al di là dell’affetto fraterno che mi ha legato a lei in questi anni di amicizia e collaborazione, penso possa aiutare a capire meglio e vivere nella giusta dimensione questa nostra professione.
Dopo la laurea in CTF e poi in Farmacia a pieni voti con lode, si è trasferita da Roma a Genova e, dopo una breve esperienza in un laboratorio di analisi chimico-cliniche e nell’insegnamento, è entrata all’Ospedale San Martino, prima come tirocinante, poi, dopo aver superato in modo brillante tutti i concorsi, è passata alla posizione di collaboratore e quindi di coadiutore fino al 1998, anno in cui è stata nominata Direttore della Struttura Complessa Farmacia.
La professione vissuta sempre come occasione di approfondimento delle conoscenze e spesso come sfida verso obiettivi difficili e nuovi.
Dotata di viva intelligenza, intuito e grande coraggio, coniugati con una solida preparazione universitaria gloriosamente conquistata dopo gli studi classici, ha sempre “condito” i suoi progressi e successi professionali con una buona dose di ironia, grande generosità ed estrema facilità di entrare in sintonia con le persone con cui veniva in contatto.
Dall’analisi bromatologica, dalla galenica tradizionale era passata con disinvoltura alla Nutrizione Parenterale Totale aumentando le sue competenze e partecipando con relazioni e pubblicazioni a convegni nazionali e internazionali.
Poi, come Direttore di una struttura complessa di un grande ospedale, ha portato avanti le “bandiere” della SIFO: il PTO degli antibiotici e le linee-guida nell’antibioticoprofilassi in chirurgia, la monografia sui farmaci antitumorali, il farmacista ospedaliero e il dolore, la sperimentazione clinica, la farmacovigilanza, il rischio clinico, sperimentando anche l’innovatività con esperienze di farmacista di reparto nel 2008, contribuendo alla realizzazione della gestione in dose unitaria e alla centralizzazione degli antitumorali, tendendo sempre all’eccellenza in tutto ciò che intraprendeva.
Nonostante l’impegno profuso per migliorare la performance della Farmacia Ospedaliera, per renderla sempre più centro strategico all’interno dell’ospedale, e della Regione (referente per le problematiche relative all’approvvigionamento di antidoti per emergenze sanitarie, membro del Gruppo Regionale del Prontuario Terapeutico per i farmaci antitumorali), non si è sottratta a impegni sociali, come Presidente del Rotary Golfo di Genova, e voluttuari, connessi alla sua grande curiosità e gioia di vivere seguendo, per esempio, un corso per somellier; organizzando anche eventi tra scienza e attualità (non dimenticherò la presentazione sulla “pillola blu”, spaziando dalla chimica farmaceutica più rigorosa alla farmacologia e all’analisi del fenomeno sociale…).
La sua grinta, la sua tenacia, l’empatia nelle relazioni con gli altri e la gioia di lavorare nel suo ospedale l’hanno accompagnata fino all’ultimo giorno; nonostante la malattia, ha partecipato al Congresso Nazionale SIFO di Firenze, forse per rivedere ancora una volta i tanti colleghi e tutto un mondo che aveva da sempre vissuto con grande intensità, partecipazione e senso di appartenenza.
È per questo che ho scritto oggi sul Bollettino, per raccontare di una Farmacista Ospedaliera che ha vissuto al massimo la sua professione, cercando di fare crescere se stessa e i suoi collaboratori verso nuove esperienze lavorative, ma soprattutto per fare arrivare un abbraccio e un saluto affettuoso ai tanti amici che l’hanno stimata, apprezzata e che le hanno voluto bene.

Genova, 7 marzo 2012
Rossella Rossi