Un po’ di cronaca

È presto per tracciare un bilancio del XXVIII Congresso nazionale appena conclusosi, ma l’impressione, percepita fin dalle sue battute di apertura, è stata quella di grande interesse ai temi trattati non solo da parte dei colleghi, ma anche dei tanti professionisti con i quali è frequente e costante la collaborazione dei farmacisti del SSN: amministratori, clinici, istituzioni.
Nella giornata inaugurale la presentazione del Presidente del Congresso ha ripercorso i temi al centro delle precedenti manifestazioni nazionali e ha evidenziato il filo conduttore che negli anni ha stimolato la ricerca di sempre maggiore professionalità nel farmacista ospedaliero e dei servizi farmaceutici territoriali, attento all’evoluzione dei bisogni dei cittadini, al progresso delle tecnologie e alle scelte di salute pubblica.
Al momento attuale il farmacista è totalmente coinvolto nel dibattito sull’innovatività e la sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale e in questo ambito può e deve dare il proprio fattivo contributo.
Coraggiosa denuncia, oltre che forte incitamento per i colleghi, come sempre, l’intervento del Presidente della Società.
Autorevoli interventi nella giornata inaugurale hanno portato le loro esperienze di governo della salute pubblica, definito i limiti della sostenibilità economica, auspicato che le tecnologie e l’innovazione siano sempre più al servizio del miglioramento della qualità delle cure fornite ai cittadini, stimolato la riflessione e l’approfondimento dei temi proposti nelle sessioni plenarie e in quelle parallele.
In particolare è stato messo in guardia il Sistema dal rischio di ridurre il significato dell’innovazione alla disponibilità sul mercato di un nuovo prodotto che semplicemente si aggiunge ai prodotti (pratiche e tecnologie) preesistenti, con una visione che fa coincidere il concetto di innovazione con quello di cambiamento.
I temi trattati nelle relazioni della sessione plenaria della seconda giornata sono stati la ricerca clinica, la valutazione dei risultati e la loro trasferibilità alla pratica clinica.
A “La ricerca nelle popolazioni”, intesa come necessità di condurre ricerche all’interno di ampie popolazioni di pazienti, che rappresentino la realtà di una determinata patologia, come unico modo per fornire risultati scientifici rapidamente fruibili e applicabili al contesto assistenziale reale, è seguita “La ricerca nelle popolazioni mirate”; questa relazione ha messo in evidenza come in ambito oncologico in particolare, nell’era della medicina molecolare e della target therapy, ci si ritrovi ancora a dover interpretare quale sia l’importanza di un nuovo farmaco senza alcuna informazione della sua efficacia in popolazioni selezionate appropriatamente.
I colleghi della SIFO responsabili delle Aree della ricerca e della farmacoeconomia hanno illustrato il ruolo e l’importanza de “Gli studi epidemiologici e farmacoeconomici” nella valutazione dell’innovatività di un farmaco, di un trattamento o di un dispositivo medico di nuova introduzione nel mercato. L’interesse verso le nuove tecnologie e la loro introduzione necessita di conferme in termini di efficacia, di sicurezza e di reale novità rispetto alle alternative disponibili. Il lavoro da svolgere è in progress, perché la valutazione delle evidenze deve precedere, ma anche seguire, l’implementazione delle nuove tecnologie.
Nella seconda parte della mattinata è stato presentato da relatori nazionali e internazionali lo strumento de “Il Technology Assessment”, strumento utile e sempre più necessario per poter, anche attraverso valutazioni farmacoeconomiche, effettuare comparazioni, definire priorità e programmare interventi.
A conclusione della prima mattinata di lavori è stata svolta l’interessante relazione su “Le regole: la promozione dell’appropriatezza”, un giusto obiettivo da perseguire anche se di non facile definizione e identificazione nell’insieme degli interventi proposti dal mercato e dei quali una grande percentuale, in particolari farmaci, è, secondo Clinical Evidence pubblicato nel 2007, di efficacia sconosciuta.
La sessione plenaria della terza giornata si è aperta con la presentazione ai partecipanti al Congresso di alcuni interessanti progetti sviluppati dall’area Ricerca della SIFO, sia in ambito ospedaliero che territoriale con l’obiettivo:
– di avvicinare la ricerca preclinica e clinica alla ricerca post marketing effettuata sul campo e sui pazienti reali al fine di verificare la trasferibilità dei risultati ottenuti dalla prima;
– di valutare l’impatto di un trattamento;
– di cercare di prevenire possibili errori di terapia di realizzare veri e propri progetti di farmacosorveglianza.
Il contributo internazionale non è mancato anche nella mattinata della terza giornata; i relatori che si sono succeduti hanno offerto una sintesi delle politiche sanitarie realizzate in Italia, Spagna e Austria. Le Agenzie Nazionali di questi Paesi, nel definire gli interventi sanitari, devono necessariamente considerare efficacia, equità, etica ed economia di ogni singolo intervento e favorire lo sviluppo di maggiore ricerca nel campo dell’innovazione.
Particolarmente gradite e apprezzate tutte le sessioni parallele di approfondimento e i workshop che si sono tenuti nei pomeriggi della seconda e della terza giornata del Congresso, a giudicare dalla numerosa partecipazione e dal commento di diversi congressisti che si rammaricavano di aver dovuto compiere una scelta all’interno di un’offerta ricca di argomenti tutti interessanti e al cui approfondimento avrebbero voluto partecipare.
La giornata conclusiva ha visto relatori rappresentanti di alcune Regioni, di Farmindustria, di Federconsumatori e di Cittadinanza attiva, confrontarsi sul tema dell’innovatività e della sostenibilità economica; tra le prime, la relazione molto attesa del Direttore dell’AIFA, che ha illustrato il nuovo progetto per la farmaceutica che dovrebbe svilupparsi parallelamente alla legge finanziaria e che dovrebbe consentire una pianificazione di medio lungo periodo del settore. Il progetto si pone come una modifica strutturale e non un restiling cosmetico, e i principi cardine su cui si basa sono: la stabilità del sistema, la programmazione aziendale e l’innovatività.
Il Congresso, dunque, è stato impegnato a distinguere i progressi congiunti delle conoscenze mediche e della tecnologia, che non generano necessariamente speranza di vita e benessere, a riflettere sulla relazione Innovazione/Salute e Sostenibilità dei sistemi sanitari; l’innovazione tecnologica influisce certamente sui costi, ma solo su una quota marginale della mortalità.
La lezione che se ne deve dedurre è quella di una cultura che sappia contrastare una pratica ancora poco diffusa che trasforma il presupposto benefico di un’innovazione in un pregiudizio che determina un’accettazione incondizionata di qualsiasi innovazione.
Tutto lascia intendere che per il futuro il tema del governo dell’innovazione in Sanità sarà uno dei fattori critici su cui si giocherà sia la capacità di soddisfare gli obiettivi di salute e la loro equità distributiva, sia la sostenibilità dei sistemi solidaristici. Il governo dell’innovazione è un imperativo etico prima ancora che una necessità economica.
Per concludere, alcuni dati che sottolineano l’interesse e la partecipazione: 1433 iscritti, una ventina di sessioni scientifiche, quasi 400 poster.
Per quanto riguarda gli aspetti socio-conviviali dell’evento, il XXVIII Congresso Nazionale svoltosi a Rimini ha potuto godere dell’estrema ospitalità della città, manifestatasi non solo per bocca del Sindaco della Città, dott. Alberto Ravaioli, primario oncologo dell’Azienda USL di Rimini e del dott. Marcello Tonini, Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria della città, ma anche di quella del Grand Hotel, dove si sono svolti alcuni momenti conviviali di particolare emozione; nella prima serata, infatti, nella splendida atmosfera dell’albergo, che fu riferimento prediletto di Federico Fellini, è stato offerto ai partecipanti un bellissimo spettacolo pirotecnico che intendeva ricordare l’evento SIFO di venti anni or sono, nella medesima prestigiosa cornice. Hanno contribuito, inoltre, all’atmosfera felliniana alcuni indovinati spezzoni di film del Maestro che, negli intervalli delle relazioni, hanno fatto sognare i congressisti.

Lorenza Gamberini, Luisa Martelli