Invito alla lettura: Curarsi con i libri

A cura di Daniela Scala

sdaniela2000@yahoo.com

Anche questa volta il libro ha scelto me. Non lo stavo cercando affatto. È sbucato all’improvviso sugli scaffali in libreria: il titolo, Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno”, ha subito attirato la mia attenzione ed ho iniziato a sfogliarlo…Man mano che leggevo mi sono appassionata e mi sono ritrovata con una lunga lista di libri da leggere.

Le autrici sono due inglesi, Ella Berthoud e Susan Elderkin, e il loro motto è: “Qualunque sia il vostro disturbo, la nostra ricetta è semplice: un romanzo (o due), da prendere a intervalli regolari”.

Si capisce già dal titolo che l’opera in questione non è un romanzo. Come dicono le autrici “questo libro è un manuale di medicina - con qualche differenza. Prima di tutto non discrimina tra i dolori del corpo e i dolori del cuore”; l’altra differenza è che “i farmaci che prescriviamo non si trovano in farmacia quanto in libreria, in biblioteca oppure sul proprio lettore di e-book.”

“Siamo biblioterapist - scrivono le autrici - e i libri sono i nostri ferri del mestiere. La nostra farmacopea include balsami balzachiani, lacci emostatici tolstoiani, pomate di Saramago e purghe di Perec e Proust. Per compilarla abbiamo spulciato duemila anni di letteratura in cerca delle menti più brillanti e delle letture più ricostituenti, da Apuleio ai tonici contemporanei di Ali Smith e Jonathan Franzen”.

Le due autrici, amiche fin dai tempi del college, hanno fatto studi letterari a Cambridge, dove si scambiavano abitualmente quei libri per loro efficaci nel focalizzare proprie incertezze e sofferenze esistenziali. Nel 2008 hanno fondato assieme un vero e proprio servizio di biblioterapia, in collaborazione con la School of Live di Londra. Quella che era stata solo una passione, dei consigli da condividere con parenti ed amici, da quel momento in poi si è trasformata in una sorta di medicheria virtuale per anime infrante, per doloranti con la cervicale e via dicendo. La prescrizione dei libri si è spostata, poi, anche nel resto del mondo grazie al web e al sito Thenovelcure.com

L’opera è ampia e bene articolata: se ricetta c’è, il primo ingrediente è l’ironia. Il secondo, la qualità e la quantità degli esempi letterari. Il terzo, l’intelligenza con cui le autrici hanno associato i libri ad un ampio campionario di malanni, nevrosi, tic, cattive abitudini, presentati sempre in modo amichevole e sornione.

Ogni libro ha un suo bugiardino d’eccellenza, con tanto di biografia dell’autore, descrizione dei personaggi e malanni affini da combattere. I titoli citati sono moltissimi, e spaziano dai grandi classici della letteratura europea ai più noti successi della narrativa americana. Si può curare un amore irrequieto scegliendo tra I dolori del giovane Werther di Wolfgang Goethe, Bel canto di Ann Patchett e Primo amore di Ivan Turgenev; Il vecchio e il mare fa miracoli contro l’emicrania, mentre per alleviare il mal di denti si consiglia l’assunzione in piccole dosi di Anna Karenina di Lev Tolstoj, suggerendo di empatizzare con Vronsky che soffre dello stesso dolore.

Curarsi con i libri” è un piccolo esperimento, recita la nota all’edizione italiana. Esce contemporaneamente in vari Paesi d’Europa, in ognuno con una sua edizione e un suo curatore. Si rivolge ai lettori, ai bibliotecari, ai librai di tutto il continente, perché, in definitiva il romanzo è il primo e più riuscito esempio di globalizzazione.” L’esperimento della casa editrice italiana continua anche on line, perché la Sellerio ha indetto un vero e proprio reclutamento di farmacisti letterari, ovvero di librai, per definire quali siano i titoli della letteratura italiana da inserire nel testo (http://sellerio.it/it/curarsi-con-i-librai/).

I disturbi sono elencati in ordine alfabetico, proprio come in un manuale di medicina casalingo, dalla A di “Abbandono” alla X di “Xenofobia”. Per ogni disturbo vengono suggeriti uno o più titoli che sono intesi a curare, a volte per contrasto e a volte per somiglianza, come nell’omeopatia. La successione è, ogni tanto, interrotta da un elenco di libri per i “disturbi della lettura” (come ad es. “Acquisto di libri, compulsivo” o “Leggere invece di vivere, tendenza a” ma anche “Vivere invece di leggere, tendenza a” e ancora “Sopraffatti dalla quantità di libri al mondo, sentirsi” e via dicendo) e dai “dieci migliori romanzi”, “per adolescenti”, “per sembrare colti”, “da leggere al gabinetto”, “per quei certi giorni”, “per curare la Wanderlust”, “per abbassare la pressione” e tanti altri.

Qualche esempio in dettaglio. Per l’ansia Ritratto di signora di Henri James.

“Il primo capitolo, scrivono le autrici, si apre con la descrizione di un’abitudine tra le più felici e serene: il tè servito in un giardino di campagna inglese, completo della morbida luce del pomeriggio inoltrato, delle ombre e delle tazze da tè che rimangono sospese a lungo vicino al mento, di tappeti, cuscini e libri sparsi sul prato sotto gli alberi, un invito rivolto al lettore perché, anche lui, si prenda una pausa… l’invito è reso più esplicito dalla prosa lenta e raffinata di James, un vero balsamo per l’ansia… Dire che la prosa di James si spalma come il burro, a strati assai spessi non intende alludere a una sua eventuale magniloquenza, quanto piuttosto a una certa cremosità - e inoltre, già che ci siamo, si tratterebbe comunque di burro salato.”

L’aspetto più piacevole, al di là del gioco, è che gli abbinamenti malattia/ libro che cura, sono sempre più che motivati, con belle pagine di prosa che spiegano come e perché!

Per l’apatia il rimedio è Il postino suona sempre due volte di James M. Cain.
… “l’apatia è caratterizzata anche dalla soppressione di certe emozioni positive, e dunque per farle ingranare di nuovo, e riaccendere il desiderio che tutto vada bene, si tratta di smuovere i sedimenti che si depositano sul fondo di un’anima troppo sedentaria. Non è che tutto finisca così bene per Frank Chambers, il piccolo delinquente, per di più evaso, protagonista… Il romanzo, tuttavia, è scritto con una tale impetuosa esuberanza che è impossibile leggerlo senza agitarsi. Alla fine, ci si troverà a camminare a passo svelto, e a gettare al vento la prudenza, convinti di poter decidere del proprio destino, pronti a imboccare una nuova strada, più spontanea e intraprendente, per quanto leggermente spericolata.”

E come curare la costipazione? “Certi romanzi fanno venire voglia di tenere tutto dentro, altri fanno venire voglia di buttare tutto fuori. Questo corposo romanzo ambientato nei bassifondi di Bombay e scritto da un ex rapinatore di banche australiano riuscirà a sbloccarvi in un attimo”. Il romanzo per costipati si intitola Shantaram di Gregory David Roberts.

Per le emorroidi il rimedio è Downriver di Iain Sinclair. “Chi soffre di emorroidi sa che non danno tregua. I rimedi li conosciamo tutti. Legateci un elastico intorno finchè non cadono. Congelatele o fatevele tagliare. Infilatele di nuovo nel sedere. Ignoratele. Andatevene in giro con la voglia di mettervi un cactus dove non batte il sole. Fatevi irrigare il colon. Una cura meno drastica, ma risolutiva, è leggere Downriver, il romanzo di Iain Sinclair. In dodici storie che si intrecciano… l’enigmatico narratore di Sincalir ci fa visitare le sue sponde (Tamigi). Si viaggia soprattutto a piedi… e in compagnia di un eterogeneo gruppo di amici: attori, commercianti in libri usati, guide turistiche… La sua prosa è densa e spiritosa, e la vostra immaginazione precederà i vostri passi. Usatelo come audiolibro, e camminate mentre lo ascoltate. Saprà intrattenervi così bene che non penserete più al vostro deretano”

L’edizione italiana è a cura dello scrittore Fabio Stassi, il quale ha integrato questo ricco elenco con alcuni titoli sicuramente più familiari al pubblico italiano: tra questi Marcovaldo di Italo Calvino un vero toccasana contro i reumatismi, e il Piacere di Gabriele d’Annunzio, ritenuto il compagno ideale per affrontare le interminabili giornate di convalescenza.

“La malattia, dal generico disagio di stare al mondo fino alla patologia più esotica e definita, è di sicuro uno dei principali temi di narrazione e di dialettica degli esseri umani”, osserva Stassi nella prefazione al testo. Le parole possono quindi avere il potere di curare, lenire, prevenire: “…Già gli antichi conoscevano il potere lenitivo delle parole e gli affidavano proprietà taumaturgiche che noi abbiamo dimenticato o misconosciuto.”

Fabio Stassi aggiunge che “curare l’edizione italiana... è stato un divertimento e un gioco ma anche un’opportunità per riflettere” sui mali della nostra nazione, in cui “più che da altre parti il romanzo è un occhio meccanico senza reticenze che traccia una radiografia impietosa della nostra penisola, un dizionario tutto italiano di quello che siamo. Una specie di gigantesca tac del carattere nazionale che ci obbliga a guardare le cose come stanno”: mali da cominciare a curare... magari facendosi “contagiare dalla lettura”... di romanzi appunto.

Cari colleghi e colleghe vi siete mai fatti curare da romanzi?

Analogamente alla Sellerio vi invito ad inviarmi le vostre “medicine” letterarie così da poter realizzare un piccolo prontuario di “biblio-rimedi” per biblio-farmacisti!!!!!