Serviamo o non serviamo?

Barbara Meini, Silvano Giorgi
meini8@interfree.it
s.giorgi@ao-siena.toscana.it



Il nostro lavoro che quotidianamente svolgiamo serve?
Il Sistema Sanitario ha bisogno del farmacista ospedaliero?
A chi ci legge le risposte sembreranno scontate, ma siccome non possiamo sempre suonarcela e cantarcela, proviamo a toglierci la giacchetta che indossiamo e guardiamo con occhio critico la cosa.
Oggi, come mai in passato, il Sistema Sanitario ha bisogno di professionisti che leghino l’etica medica con l’etica economica.
Il medico riesce (o meglio dovrebbe riuscire) a svolgere il proprio lavoro secondo la migliore etica medica, ma per la maggior parte di loro, una volta espletata con coscienza la parte medica, termina lì.
“Bene” – penserete, visto che l’etica economica fa parte del nostro bagaglio lavorativo, “coniugare le due professionalità porterà a risultati ottimi.”
È giusto, ma allora nasce spontanea una riflessione: quanta etica economica riesco a fare nel mio lavoro quotidiano rispetto alla “burocrazia economica”, che non va assolutamente confusa con la prima.
Crediamo che la “burocrazia economica” la faccia da padrona. Perché accade questo è presto detto, i FARMACISTI OSPEDALIERI NON SONO POCHI, SONO DI MENO.
La lettura di questo numero concorre, se ce ne era ancora bisogno, ad evidenziare come quando riusciamo coniugare l’etica clinica con l’etica economica del farmacista, che i risultati si vedono e concorrono a sostenere meglio il sistema.

Buona lettura.