in questo numero


Barbara Meini, Silvano Giorgi
meini8@interfree.it
s.giorgi@ao-siena.toscana.it



Proviamo a parlare di sostenibilità, di affordable care e poniamoci una domanda: questi termini identificano l’accesso alle cure per un numero sempre maggiore di utenti con tecnologie sempre più avanzate, oppure non sono altro che un cavallo di troia per “supportare” la commercializzazione di “beni sanitari” innovativi?
Difficile rispondere, certo è che un farmaco, un  dispositivo medico, intesi come “prodotti commerciali” rispondono alle stesse logiche di mercato di qualsiasi altro bene. Apparentemente quindi in ottica manageriale non vi è sostanziale differenza fra un antibiotico ed  un Iphone.
Eh no! Sbotterà qualcuno cadendo dalla sedia, per questi “prodotti” esiste un’etica commerciale diversa.
Lo speriamo bene, ma quello che molto spesso si osserva contrasta con questa etica e va a braccetto con business più spinto.
Questo succede perché fino a quando non si porranno su una stessa linea, senza soluzione di continuità, tutti i segmenti che rappresentano i soggetti prescrittori, erogatori, utilizzatori e pagatori, sarà difficile accettare eticamente anche un diniego alla commercializzazione e/o all’utilizzo di un “bene sanitario”.
C’è veramente bisogno di fare squadra, ma non solo a parole, come spesso fanno i politicastri di turno, bensì con fatti concreti, con azioni che mettano sullo stesso piano industria, azienda sanitaria, medici, farmacisti, pazienti. Non occorre creare bisogni per far consumare “beni sanitari”, occorre discutere insieme per trovare il giusto equilibrio. Equilibrio con il quale sarà possibile garantire sostenibilità al sistema.
Questo equilibrio non si raggiunge con i “sottobanco”, ma con l’etica di chi vuole veramente il bene collettivo in un sistema solidale che regge.
Noi farmacisti possiamo e dobbiamo dare il nostro contributo positivo a questa causa.
Con questi pensieri vi presentiamo questo numero dove si parla di registri AIFA, un’opportunità per rendere disponibili farmaci innovativi. Troverete anche un interessante spaccato della realtà statunitense grazie alle relazioni dell’Exchange Program. Di interesse sono poi i contributi professionali dei colleghi di Camerino e Pisa, per concludere con il report di una delle sue sessioni pre-congressuali a cura di Daniela Scala dal XXXV Congresso Nazionale SIFO.
Buona lettura.