L’area nazionale SIFO dedicata alle malattie metaboliche


Sulla scorta del massivo impatto che alcune tematiche esercitano sul mondo sanitario, la SIFO ha ritenuto indispensabile istituire nel 2013 nuove aree culturali sia a livello regionale che nazionale; tra queste è presente l’Area Nazionale dedicata alle Malattie Metaboliche.
Lo spettro di azione di tale area comprende essenzialmente i seguenti target clinici: diabete mellito tipo II, obesità ed alcune malattie rare ad impronta metabolica.
All’interno di questo ampio spettro si è ritenuto indispensabile dare la priorità al diabete di tipo II che rappresenta una delle patologie croniche con più elevata prevalenza dell’età avanzata ed è noto che attualmente in Italia il SSN assiste circa tre milioni di pazienti con diagnosi conclamata. Il numero di nuove diagnosi è in crescita per via dell’aumento della durata media della vita, con variazioni della composizione della popolazione a favore delle fasce di età pari a 65 anni ed oltre; inoltre giocano un ruolo importante gli stili di vita e gli attuali livelli di prevenzione.
Per una visione completa dello scenario si consideri anche l’elevata frequenza delle co-morbidità associate al diabete di tipo II specialmente, specialmente quelle di natura cardiologia.
Complessivamente l’impatto economico diretto sul SSN e le ripercussioni socio-economiche sulla società sono di grande portata e richiedono la massima attenzione, accurate valutazioni, e coinvolgimento di tutti gli attori del sistema.
In questo ambito il farmacista del SSN rappresenta un elemento di equilibrio per il mantenimento di un’elevata qualità dell’assistenza facendo il miglior uso delle risorse umane e finanziarie disponibili.
Le attuali terapie per il controllo metabolico hanno migliorato in modo sostanziale il decorso della patologia ed hanno portato la qualità di vita dei pazienti con diagnosi di diabete di tipo II, a livelli paragonabili con quelli di una persona sana.
Oltre alle specifiche prerogative terapeutiche dei nuovi farmaci per il controllo glicemico e delle nuove insuline, volte a ridurre il rischio ipoglicemico, hanno contribuito al miglioramento qualitativo delle terapie giornaliere anche alcune forme di tecnologia come ad esempio i dispositivi di autosomministrazione ed i sistemi avanzati per il controllo quotidiano della glicemia.
Questa evoluzione, indubbio segno di progresso dal punto di vista del paziente e della qualità di vita pone anche problematiche di costi sanitari che devono essere sostenuti e richiedono un management (locale, regionale o nazionale) collaudato e finemente organizzato.
Infine, una delle problematiche fondamentali resta l’ipoglicemia terapeutica che può avere conseguenze cardiovascolari e comporta il rischio di incidenti, mancata compliance oltre a costituire un fardello psicologico per il paziente ed un pesante onere a carico del SSN in termini di accessi al pronto soccorso e di ricoveri ripetuti.

Ad un primo approccio programmatorio l’area ha individuato le seguenti tematiche fondamentali che necessitano di approfondimento, discussione collettiva, ricerca e diffusione delle conoscenze

 1. Sviluppo pandemico e finanziamento
 2. Informazione Educazione e Prevenzione
 3. Aspetti socio-economici poco indagati
 4. Assistenza informale e costi intangibili
 5. Diagnosi ritardata vs diagnosi precoce
 6. Nuovo farmaci, efficacia comparativa e linee di indirizzo per la terapia
 7. Dispositivi di autosomministrazione e risk management in area ospedaliera
 8. Correlazione tra uso sistematico dei Presidi Diagnostici e riduzione della mortalità per causa specifica
 9. P.D.TA. e continuità OSPEDALE-TERRITORIO
10. Migrazione dei pazienti e difformità assistenziali
11. Nuovi modelli assistenziali e sanità del futuro
Obiettivi essenziali dell’Area
A. Fornire ai professionisti del SSN un inquadramento che integra le necessità di apprendimento dell’evoluzione dello stato epidemiologico e terapeutico con le istanze di natura finanziaria, gestionale:
• Epidemiologia per aree geografiche
• Costi sanitari
• Prevenzione
• Diagnostica
• Attuali standard di terapia
• Health Technology Assessment
• Continuità ospedale-territorio
• Interventi delle regioni ed eventuali difformità.

B. Cooperazione con le Società scientifiche maggiormente correlate con la patologia (AID, e con le associazioni dei pazienti a fini informativi ed educativi.
C. Promuovere ricerche, sondaggi, rilevazioni presso le strutture sanitarie pubbliche al fine di aggiornare il quadro epidemiologico e soprattutto “farmacoepidemiologico” e prescrittivo, delle patologie target sul territorio nazionale.